ITINERARI ESCURSIONISTICI   ●   CEFALÙ

Alla scoperta di antiche vestigia e paesaggi incantevoli sulla Rocca di Cefalù

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Per iniziare la passeggiata bisogna raggiungere le falde del promontorio roccioso che incombe sulla cittadina di Cefalù e seguire il sentiero, acciottolato e ombreggiato nel tratto iniziale da una piccola pineta, che sale a zigzag.
La cittadina di Cefalù dominata dalle irte pareti della Rocca Dopo poche centinaia di metri si raggiunge un muro di fortificazione con porta d'accesso realizzati nel XVI secolo su precedenti strutture medievali, per meglio difendere il sito da eventuali attacchi di nemici. Superata la porta, nascosta da un muraglione che ne impedisce la vista da lontano, e i resti di alcune casermette, il sentiero continua ad inerpicarsi tra piante di asfodelo bianco, ferula, bocca di leone, garofano selvatico e sporadici alberi. Le alti e strapiombanti pareti sono invece colonizzate da cespugli di cappero, euforbia arborescente, olivastro e tanto fico d'india, il tutto animato, spesso, dal volo di diversi uccelli tra cui il gheppio, piccolo ed elegante rapace.
Raggiunta e superata una seconda linea di fortificazione, il sentiero si biforca. Si abbandona la traccia sulla sinistra, che in breve porta alla cisterna grande e al Tempio di Diana, e si procede a destra per raggiungere la vetta della Rocca e i resti del castello.
Il sentiero, uno stretto viottolo in terra battuta, procede sempre in salita in un ambiente caratterizzato da una vegetazione di tipo erbacea dove non è raro poter ammirare, soprattutto in primavera, diverse specie di farfalle mentre volteggiano tra variopinti fiori e piante di finocchio comune, tra cui il macaone e il podalirio.
Un tratto delle mura di fortificazione sulla Rocca e sullo sfondo i resti del castello Superato il tratto di sentiero che sale con varie svolte, dopo poche decine di metri si incontra, sulla destra, la traccia di un viottolo che procede, quasi pianeggiante, per poche centinaia di metri fino al margine sudorientale del promontorio dove si trovano alcune casermette (XVI sec.) e le mura di fortificazione che seguono tutto il ciglio della Rocca. Volendo si può fare una piccola deviazione e raggiungere questo luogo da dove si ha modo di godere di vaste panoramiche. In basso l’affascinante capo della Kalura, con gli scogli, le spiaggette, le insenature e l’omonima torre, residuo di un vasto sistema difensivo realizzato dagli spagnoli. A seguire il lungo tratto di costa fino a Capo d'Orlando, i monti delle Madonie e dei Nebrodi, il paese di Pollina e poi ancora, sul versante occidentale, Capo Santa Lucia, Monte San Calogero, Capo Zafferano, la città di Palermo con Monte Pellegrino e Capo Gallo.
Procedendo lungo il sentiero principale, si continua a salire e subito si lascia, sulla sinistra, il sentiero che poi verrà utilizzato per ridiscendere.



Con un suggestivo scorcio panoramico di Cefalù in lontananza, si raggiunge la sommità della Rocca (270 m) dove si trovano i resti del castello, di due cisterne per la raccolta dell'acqua e della cinta muraria superiore. Il castello fu edificato nel XII secolo e ampiamente rimaneggiato tra il XVI e il XVII secolo. Venuta meno l'importanza militare fu definitivamente abbandonato nel corso del XIX secolo.
Se si ha la fortuna di trovare una bella giornata diventa d'obbligo, nel mentre si è immersi in un silenzio rotto solo dal canto di tanti uccelli, effettuare, in tutta tranquillità, il giro dell'intero periplo della rupe perché regala, in ogni direzione, panorami spettacolari.
Escursionisti seguono il sentiero che porta sulla cima della Rocca Dopo aver ripreso fiato, aiutati in questo dall’aria salubre e fresca che il luogo offre, si ridiscende ma, piuttosto che ripercorrere a ritroso l’intero sentiero, proprio ai piedi dei ruderi del castello si prende la deviazione sulla destra in modo da fare un percorso ad anello.
Il sentiero, a tratti sgradevole perché pieno di pietre e scivoloso, scende con alcuni tornanti sino ad entrare in una pineta ed arrivare, immediatamente dopo, in un vasto pianoro dove si trova un interessante complesso architettonico che ingloba i resti di più edifici costruiti in epoche diverse e precisamente: la cisterna, la più antica opera presente sulla Rocca; il cosiddetto Tempio di Diana, il monumento più famoso; i resti di due chiesette bizantine.
Dopo aver ammirato questo interessante complesso architettonico, si lascia la Chiesa di Sant'Anna, sulla sinistra, e si prende il sentiero sulla destra, che procede immerso nella pineta, sino a raggiungere, immediatamente dopo, le mura merlate costruite sul ciglio del dirupo che sovrasta Cefalù. Da una piazzola lastricata ci si può sentire per un attimo come i tanti gheppi, gabbiani, colombe, taccole che popolano le strapiombanti pareti e scrutano, dall'alto, i tetti della cittadina normanna, le strette viuzze che scendono parallelamente verso il mare, le absidi con le torri del Duomo e la piazza antistante, detta Chiànu Signuruzzo, animata sempre da tavoli e ombrelloni.
Un tratto delle mura merlate sulla Rocca e scorcio di Cefalù con le torri del Duomo Da qui si consiglia di proseguire sulla sinistra, lungo il camminamento acciottolato che costeggia le mura di cinta. Superata una casermetta, i resti di un campanile in pietra e una grande Croce, si prende, sulla sinistra, il sentiero in terra battuta che sale rientrando nella pineta. In breve si raggiungono di nuovo la Chiesa di Sant'Anna e poi i resti di altri edifici tra cui casermette per la guarnigione, magazzini, forni, abitazioni che testimoniano lo sviluppo di un vero e proprio centro abitato sulla Rocca in epoca bizantina, a danno del sito sulla costa. Proseguendo in discesa per un sentiero acciottolato si raggiunge, sulla sinistra, una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane, scavata nella viva roccia e, poco più avanti, la linea di fortificazione dove si riprende il sentiero percorso in salita e che bisogna seguire per rientrare a Cefalù.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marzo 2009


BIBLIOGRAFIA:
  • AA.VV., Cefalù, supplemento al n. 6, anno 5, di «Kalós – arte in Sicilia», nov./dic. 1993, Edizioni Ariete, Palermo, 1993.
  • DI FRANCESCA Giuseppa, Cefalù, in «Città da scoprire. Guida ai centri minori», vol. 3, Touring Club Italiano, Milano, 1985.
  • TULLIO Amadeo, Saggio sulla topografia e sulle antichità di Cefalù, in «Kokalos», XX, 1974.
  • TULLIO Amadeo, Memoria di Cefalù - Antichità, Ed. Kefagrafica, Palermo, 1994.





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COME RAGGIUNGERE LA ROCCA DI CEFALÙ

Cefalù è facilmente raggiungibile sia con l'auto, tramite l'autostrada A20 Palermo-Messina, uscita di Cefalù, che con il treno, trovandosi lungo la linea ferroviaria Messina-Palermo (per gli orari consultare il sito www.trenitalia.com). Se si viaggia con l'auto si sappia che trovare un posteggio a Cefalù non è per niente facile, soprattutto durante l'alta stagione. Per evitare inutili ricerche conviene dirigersi dirittamente sul lungomare dove c'è maggiore possibilità di trovare un posto. Arrivati poi sul Corso Ruggero, cuore della cittadina normanna, imboccare la stretta Via Saraceni che sale tra un dedalo di case (o Via Giuseppe Fiore da Piazza Garibaldi) sino a raggiungere il percorso pedonale di accesso alla Rocca. Poco più sopra si trova la biglietteria.

ORARI DI APERTURA ED ALTRE INFORMAZIONI

L'accesso alla Rocca di Cefalù è consentito tutti i giorni con il seguente orario: da aprile a ottobre, dalle 9:00 alle 19:00; da novembre a marzo dalle 9:00 alle 16:00. Ultimo accesso un'ora prima della chiusura. Il costo del biglietto di ingresso è di € 4,00.
Il promontorio della Calura visto dalla Rocca di Cefalù

QUANDO ANDARE

Tutti i periodi dell'anno vanno bene per effettuare una passeggiata sulla Rocca di Cefalù. C'è da dire, però, che la maggior parte del percorso è esposto al sole e quindi sconsigliato nelle ore centrali delle calde e afose giornate estive. Si consiglia di privilegiare i mesi primaverili e autunnali quando i colori vivaci, una giornata tersa e la giusta luce fanno la differenza.


EQUIPAGGIAMENTO

Abbigliamento comodo ed adeguato alle lunghe passeggiate. Consigliato l'uso di un cappellino e della crema protettiva, nelle giornate assai soleggiate, e delle scarpe adatte per camminare su sentieri in terra battuta con pietrisco o con roccia levigata, particolarmente scivolosa se bagnata. Una volta in cima può essere utile, nelle giornate in cui tira un po' di arietta, qualcosa in più da indossare. In estate portare dell'acqua.




DOVE SI TROVA CEFALÙ

Dove si trova Cefalù

SCHEDA TECNICA

Motivi di interesse:
Innanzitutto le tante opere architettoniche presenti, alcune addirittura di epoca protostorica, che hanno incantato i più grandi viaggiatori dell'Ottocento. Poi, ma non per ultimo, i bellissimi paesaggi che offre, soprattutto quelli che si aprono sul promontorio della Calura e sull'abitato di Cefalù.
Lunghezza del percorso:
circa 2,9 chilometri (andata e ritorno).
Tempo di percorrenza:
circa 2 ore l'intero percorso.
Segnaletica:
qualche sporadico cartello.
Grado di difficoltà:
T, turistico.
Quota minima:
25 m
Quota massima:
270 m
Dislivello:
245 m

PREVISIONI METEO - CEFALÙ

INFORMAZIONI UTILI

COMUNE DI CEFALÙ
Corso Ruggero, 139 - www.comune.cefalu.pa.it - 0921 924111
UFFICIO TURISTICO
Corso Ruggero, 77 - 0921 421050. Aperto da lunedì a sabato dalle ore 8:00 alle 20:00

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